domenica 29 settembre 2013

ALESSIO FOLLIERI "TI RACCONTA DI LEI"


Estratto da una video intervista dell'autore del romanzo per un documentario.

Bene Alessio, la prima domanda, te l'avranno fatta in molti: Stella la protagonista esiste?

E' la domanda di ogni giornalista, anzi colgo l'occasione per risolvere subito un equivoco. Parecchi giornalisti anzi quasi tutti hanno associato Stella a personaggi noti, guaritrici già note alle cronache, niente di tutto questo, Stella non è un personaggio noto. Preciso che il romanzo è strutturato su due binari diversi, per essere letto in due differenti modalità, la prima come storia reale, la seconda semplicemente come la narrazione di una storia che può essere di fantasia. Al lettore la scelta di interpretarla e può essere fatto in tutti e due i modi, senza rischiare nulla del contenuto, se mai uno può sorprendere più dell'altro.

Si intravedeva già nei saggi, ora questo salto nella narrativa, richiedi sempre un tipo di lettura particolare.

Assolutamente si, qualsiasi libro è una rivelazione del mondo interiore del rispettivo autore. "Ti racconto di lei" non si esime dall'esserlo, ma è anche vero che mi piace molto un rapporto speciale con il lettore, che diventa una sorta di "partecipatore" (uso un brutto termine). Mi piace la lettura partecipativa, ossia si può leggere una storia, ben narrata, con un determinato intreccio, ma da lettore mi chiedo sempre, al di là di colpi di scena, dell'intreccio, cosa riesco a estrapolare da questa storia? Cosa ci tiro fuori oltre la storia? Ci sono sempre un mucchio di significati e "Ti racconto di lei" ne contiene un infinità che vanno oltre la storia stessa e tutti si incentrano su Stella. Diversi critici e alcuni giornalisti, mi hanno fatto notare che da questa storia escono fuori un incredibile varietà tematiche, dalle cure alternative, ad implicazioni etiche, scientifiche e religiose. Nonostante è molto dettagliato l'universo dei personaggi che ruota attorno alla protagonista, Stella rimane invece narrata in modo un po' soft anche se comunque dalla sue vicende emergono aspetti fondamentali molto significativi. Qualche giornalista credeva fosse addirittura un errore, ma è un fatto voluto. Ti racconto di Stella, ma tu, cosa ne pensi di lei? Questa è la domanda sottintesa che faccio al lettore dalla quale può si possono estrarre una gran quantità di significati. Nonostante io sono l'autore è il lettore che poi completa il personaggio, è uscito fuori questo strano ruolo narrativo nel libro.

Il libro narra di eventi e storie straordinarie, ma non prendi mai frontalmente la questione religiosa, come mai?

La lascio sospesa, la scelta è stata narrare, non filosofeggiare troppo. La questione religiosa esclude delle possibilità, perché alla fine coinvolgere  Stella soltanto sotto l'aspetto religioso? Cos'è la religione? Non basterebbe un intervista e neppure un solo libro. Facciamo vivere la protagonista in modo indipendente, sta al lettore associarla o meno, proprio come in una storia reale. Stella annuncia con la sua esistenza qualcosa di straordinario, viviamolo.

Il "libro evento" sei spesso legato a questo concetto non comune, cos'è un libro evento vuoi spiegarcelo?

 Ti premetto una cosa, in tutta sincerità, a mio avviso la scrittura e l'essere scrittore è pura libertà. Oggi il marketing, le vendite, incidono in modo troppo deciso la tendenza dell'arte della scrittura. Basta un Best Seller in un determinato argomento che decine di scrittori, a iosa, si fiondano sulla tendenza del momento, sperando in un successo. L'ansia di successo è la malattia moderna. E' innegabile che ogni scrittore, come in qualsiasi mestiere, trova l'apice della sua gratificazione nello scrivere qualcosa di successo. Chiunque accoglierebbe un successo di vendite a braccia aperte. Ma appunto, su cosa si basa il successo? Sull'empatia che si instaura con i lettori. Piace come scrivi e cosa scrivi? Si, allora c'è un riscontro di successo. Tuttavia la ricerca della vendita in modo ostinato, non deve denaturare ciò che sei dentro, ossia la tua personalità di scrittore, chi sei, cosa vuoi fare, cosa pensi della vita e del mondo. E' un qualcosa che hai dentro e deve essere sempre coerente. E' dalla scelta di libertà e proporre un qualcosa di nuovo e diverso che nasce l'idea di un "libro evento". Riguardo alle mie pubblicazioni, "il libro evento" rappresenta la tappa del mio  in un determinato momento, quando è pubblicato. Ogni mio libro che può apparire anche a livello tematico e di genere, molto diverso dai miei altri lavori editoriali, ma tuttavia mantiene sempre e comunque uno stesso filo conduttore di coerenza. Ogni libro è una tappa di un avventura molto più grande, di un qualcosa di molto importante. I lettori che partecipano a questa avventura scoprono passo dopo passo un disegno sempre più completo, più ampio e sconvolgente. E' questo un po' il segreto di un libro evento, è un oggetto, un contenuto, una tappa fondamentale per me e per chi mi legge. In ogni tappa esce fuori un altro pezzo di una storia molto importante e "Ti racconto di lei" è sicuramente un "libro evento".
 La copertina, al di là del marketing e ripeto, oltre le logiche commerciali ad esempio, ha un suo significato che va oltre la storia narrata. Ci sono dei significati, è in tante parti del libro "Ti racconto di lei" il lettore può scoprire molti significati in più che vanno al di là della storia, questa è la chiave della lettura "partecipativa". Quando lo leggi e scopri un personaggio, forse quel tizio che stai leggendo sta passando davanti a te proprio in quel momento, lui sa già tutta la storia che stai leggendo. E' una cosa strana da capire, ma molto suggestiva, tutti i lettori capiranno ben presto cosa vuol dire.

Qual'è il tuo rapporto con i lettori?

L'esatto contrario dello scrittore chiuso nella torre d'avorio ad auto compiacersi di essere tale. Ho accettato critiche forse come nessun'altro ha mai subito in una propria carriera professionale. Posso dire che l'approccio critica mi ha aiutato a crescere, specie in questi ultimi anni, come mai avrei pensato. Nutro con tutta sincerità una vera passione per la letteratura, per i libri e per tanti colleghi scrittori. Mi sono testimoni le molte persone che scrivono, mi danno in lettura i loro libri, ci scambiamo idee apertamente e spesso faccio capire loro la felicità di brindare ad un loro prossimo successo. Io vivo  la scrittura degli altri ed in qualche modo scopro parte della loro interiorità. Questo è il potere della scrittura. Leggere un libro é scoprire sempre, in misura minore o maggiore, l'interiorità dell'autore...è indubbiamente una cosa molto affascinante.  Accetto sempre consigli, critiche, note dai lettori, perché alla fine anche un lettore è uno scrittore mancato per dirla tutta. Al di la di essere bravi o meno, scrivere un libro, pubblicarlo e viverlo con i lettori è un esperienza che può arrivare anche a cambiarti la vita. Mio malgrado sono originale sotto molti aspetti e vedo le cose in modo un po' diverso dal senso comune. Dico sempre, non siate pigri, cercate di scoprire cosa c'è al di la della scena, possiamo leggere in due modi ed io da lettore lo faccio sempre: c'è una scena rappresentata, il film, la trama del libro e mi faccio trascinare, poi c'è anche quel detto non detto, che trascina la mia fantasia e mi rende partecipe con l'autore alla sua opera. E' necessario carpire, afferrare, amare la lettura in un modo un po' diverso, questa è la mia personale "crociata" culturale.